lunedì 20 luglio 2015

La borsite della zampa d'oca...secondo me.




Il corpo è più potente, intelligente e razionale di quanto vogliamo credere, alla fine nel bene o nel male trova una sua soluzione, una sua strada; il nostro disappunto sta nell'essere impotenti quando la direzione è scelta proprio da lui, la nostra frustrazione sta nel non venire quasi mai interpellati. E' pure vero che nemmeno noi amiamo sentire il suo parere, o almeno questo capita a me. 
Oso timidamente dire di stare uscendo dall'infortunio che mi ha attanagliato da inizio Maggio.
Alla fine, si spera, di questo periodo mi viene naturale fare alcune considerazioni.
Non sono un medico, non ho nessuna competenza accertata nell'ambito sanitario, ho solo un po' di curiosità e voglia di capirmi e conoscermi meglio. So solo una cosa: di non sapere e per ciò mi sembra scorretto atteggiarmi a insegnante copiando cose scritte da altri copiatori del web. Riporto solo la mia esperienza.
Cercando qualcosa su questa patologia sul web potreste imbattervi in:

(http://www.albanesi.it/medsport/borsite_zampa_oca.htm)
la patologia in questione comincia a regredire dopo circa 5 giorni per poi scomparire del tutto quando sono trascorse tre settimane.

(http://www.riabilitiamoci.it/disturbi-dolorosi/ginocchio-doloroso-da-tendinite-della-zampa-doca-la-soluzione-per-tornare-subito-in-pista/)
Se segui questi consigli nell’arco di una settimana al massimo dovresti avere già benefici

(http://www.noene-italia.com/borsite-della-zampa-d-oca/)
 Solitamente, con i trattamenti adeguati, la sintomatologia tende a diminuire dopo alcuni giorni e l’infiammazione regredisce completamente nel giro di alcune settimane.

(http://running4passion.blogspot.it/2010/03/se-loca-ci-mette-lo-zampino.html)
già visto: una settimana di stop, ghiaccio e antinfiammatori e passa tutto....
...ho avuto alcune volte la borsite sottorotulea, risolta sempre in 4-5gg...

Non mi pare vero. E' evidente che le infiammazioni non sono tutte dello stesso grado. Io, una volta avvertito il dolore non ho provato ad insistere, a parte i primi 3 km della mezza di Piacenza, eppure per 4 settimane ho zoppicato, per 6 settimane ho continuato a sentire un dolore molto intenso solamente appoggiando il peso sulla gamba infortunata o piegando il ginocchio. Per cui, per mia esperienza, la borsite della zampa d'oca non è un infortunio di rapida guarigione. Io avevo una infiammazione di media gravità ed ho sentito i primi sensibili sollievi della guarigione dopo 9 settimane di cure e terapie, tra cui:

-crioterapia: effetto non percepibile, anzi avevo l'impressione mi dasse perfino fastidio. l'ho trovata utile in fase di guarigione e ripresa dopo le prime corsette. Ho tratto effetti benefici più apparentemente consistenti dagli impacchi caldo umidi

-laserterapia: penso apporti dei benefici non immediati ma che si ripropongono nei giorni successivi. La terapia è stata di 7 sedute nell'arco di un paio di settimane ad un mese dall'inizio dell'infortunio. E' difficile tuttavia valutare se i miglioramenti in tale periodo siano dovuti alla terapia o alla guarigione spontanea

-kinesio tape: strano per uno scettico come me ma qualche beneficio mi sembrava lo dessero. Questione psicologica? Forse, ma se anche fosse?

-fans (ketoprofene): sollievo dovuto dalla loro azione antidolorifica, utilità nella cura della patologia molto scarsa. Effetti benefici transitori. Utilizzato solo il primo giorno di infortunio per potermi trascinare fino al lavoro.

-argilla: dovrebbe essere in grado di assorbire acqua e tossine, ma secondo me, se funziona, funziona ad un livello talmente basso che non vale nemmeno la pena spalmarla. Di sicuro non ha effetti collaterali

-Arnica in pomata, pastiglie, punture: ho indagato e non penso proverò mai più a curarmi con la omeopatia. Un illustre farmacologo come Garattini alcune settimane fa a Superqurk disse che le scatole dei farmaci omeopatici potrebbero non riportare alcuna etichetta perchè contengono tutti la stessa cosa: IL NULLA.
 Hahnemann, il padre dell'omeopatia affermò che il rimedio è tanto più efficace, quanto più è stato diluito, persino al punto in cui nell'acqua non resta più alcuna presenza rintracciabile della materia originaria.
Ultima citazione/ storiella per screditare con umorismo e poi mi taccio: "un bambino viene punto da un'ape in un piccolo paese di campagna. La faccia si gonfia e lui sta male. I genitori telefonano all'omeopata e quello dice loro di procurarsi immediatamente una sostanza chiamata Apis 200; la mettano in una bottiglia d'acqua, scuotano il tutto e diano al ragazzo alcune gocce del liquido. Impossibile, la farmacia è lontana e il ragazzo sta sempre peggio. Il medico allora suggerisce di prendere un pezzo di carta, di scriverci sopra Apis 200, di mettere la carta nella bottiglia, di scuoterla bene e far bere l'acqua al ragazzo. la puntura lentamente si sgonfia e il ragazzo guarisce" (Terzani)

- cerotti medicati (metile selicilato): in passato ne avevo tratto beneficio per altri problemi, questa volta non ho avvertito alcun miglioramento

-pomata (Celadrin): alcun beneficio immediato percepito.

-punture intramuscolari (diclofenac): è stato l'unico farmaco che mi ha aiutato veramente e l'unico con cui ho fatto una cura di oltre 1 settimana. Sollievo immediato che durava circa 6/8 ore, ma gli effetti benefici della cura si facevano sentire anche a distanza di giorni

-cortisone (deltacortene 25mg, via orale): è sicuramente un farmaco molto efficace,è l'antinfiammatorio per eccellenza, tuttavia in questo caso ha solamente mascherato il problema piuttosto bene per qualche giorno. La cura è stata anche molto breve per i noti effetti collaterali.

-stretching: fondamentale nella fase di ripresa, durante la fase acuta dell'infortunio non mi è sembrato mi aiutasse.

Qualcuno mi disse "le infiammazioni passano da sole, prendono il tempo che gli serve". Inizio a  pensare sia tutto vero, mi sto convincendo che in questi casi il corpo guarisce da solo, possiamo dargli una spintarella ma tutto dipende da lui, una mattina ti svegli e come per magia senti un netto miglioramento. Non è tutta questione di chimica, di sostanza che ne combatte un'altra, non è tutto così semplice, ci sono spesso equilibri più complessi da ricercare e ristabilire, nel fisico e  chissà, forse anche nella mente.
Il dolore è tra l'altro solo una parte dell'infortunio, la più antipatica ma forse nemmeno la più rilevante, il cammino per ritornare in forma e in salute è ancora lungo.
Devo dire che non ho vissuto bene questi due mesi senza correre e sono giunto anche alla conclusione che mi do un'ultima possibilità. Non pretendo di non infortunarmi, quello va messo in conto prima di iniziare, ma di non farlo ogni tre mesi, quello almeno sì. 
Insomma, spero che il prossimo infortunio sarà ragionevolmente lontano da quest'ultimo, ciò non fosse, o non riuscissi a guarire bene da questa borsite credo che sarebbe il caso di rimettere in discussione un po' tutto.



6 commenti:

  1. Concordo sul fatto che le infiammazioni passano (piu' o meno) da sole. Uno puo' tutt'al piu' dare una spintarella per accelerare le cose - e tu le hai provate tutte! Spero ti rimetterai in sesto rapidamente, forse questa puo' essere l'occasione per riconsiderare la preparazione. Magari ci sono squilibri/debolezze muscolari che hanno portato alla borsite? Io ho avuto anni di inspiegabili contratture a entrambe i polpacci, e alla fine ho scoperto dipendeva dall'instabilita' delle anche. Varrebbe la pena indagare, per evitare il rischio recidiva (+ ulteriore crisi esistenziale). Buona fortuna!

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    1. Il problema è che capire le ragioni di certi possibili squilibri non è facile. Si rischia di entrare in un mare magnum in cui ognuno dice la sua. Tu a che professionista ti eri rivolto?

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  2. Non serve trovare le ragioni di uno squilibrio, basta appurare che lo squilibrio c'e' - e po si lavora per riequilibrare. La ragione, in genere, e' che certi muscoli (tipo i glutei) non sono abbastanza tonici.
    Se e' un fatto di squilibri muscolari (cosa che vale la pena investigare, dato che e' causa di molti infortuni legati alla corsa), un buon osteopata sportivo dovrebbe certamente essere in grado di aiutarti.

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  3. lo stesso è successo a me(e sta ancora continuando) : ai primi di maggio mi infortuno in palestra,posizionando male le ginocchia durante uno squat(errore mio)davanti a una mezza calzetta di insegnante che non mi corregge per tutta la durata dell'esercizio pur trovandosi a un cm da me(errore suo).per un mese sento dolore,ma continuo a lavorare senza rendermi conto di cosa abbia esattamente.E dagli inizi di giugno inizia l'odissea: mi viene prescritta un'ecografia(esame inutile,perchè non dà una lettura approfondita del problema a livello dei legamenti);vado dall'ortopedico che mi consiglia cerotti locali:nessun miglioramento;faccio la risonanza magnetica per smentire il rischio di rottura del menisco,e integro con fisioterapia ionoforetica che si rivela così leggera da risultare perfettamente inutile;continuo con un tentativo più aggressivo mediante un'infiltrazione di cortisone al ginocchio più infiammato:nessun risultato;mi viene prescritto un antidolorifico oppiaceo che mi stende,e dopo il quale il problema rimane identico come nulla fosse;quindi procedo con seconda fisioterapia mediante Tecar,che ho iniziato da poco e che sembra essere l'unica che avrei dovuto fare DA SUBITO.e questo è quanto.sono frustrata e preoccupata,ma TUTTI dicono che la questione è risolvibile.ed io non so più a chi credere

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    1. In certi campi mi pare che la medicina sia parecchio indietro. Incredibilmente mi pare lo sia nella soluzione di questi problemi "meccanici". Forse perchè si pretende di curare un problema al ginocchio, focalizzandosi solo sul
      Quel pezzettino di corpo, quando invece bisognerebbe considerare il tutto. Ma la medicina occidentale fa della specializzazione un suo punto di forza

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  4. Ciao Elia,
    purtroppo sono anch'io nella tua stessa situazione di circa un anno fa.
    Sono un ragazzo molto attivo, faccio palestra 3-4 volte a settimana, tanto stretching e anche attività aerobica
    Circa il 15 Dicembre dopo uno stretching intenso ho zoppicato per 3 giorni per un dolore molto intenso alla zampa d'oca, che sembrava essersi risolto. Il 31 Dicembre, dopo una seduta di gambe in palestra, sono iniziati i dolori lancinanti che mi hanno costretto ad allettarmi in casa. Ho provato davvero tutto, Laserterapia, Ghiaccio, Tecarterapia, Types, Argilla, Punture Omeopatiche, nulla. Ha continuato progressivamente a peggiorare e per un discorso di movimenti viziati e zoppia si sono infiammati tutti i tendini del ginocchio, compresi tensore della fascia lata, tendine d'inserzione del semimembranoso e pure i tendini posteriori.
    Il dolore credo sia uno dei più devastanti, sembra di essere accoltellato alla gamba. Credo di non aver mai preso così tanti antidolorifici in vita mia. Da poco ho scoperto il Naprossene 500 che è una bomba, ma il problema è che l'effetto è quasi esclusivamente analgesico.
    Il problema è che appena sembra esserci un miglioramento, basta una camminata o una cazzata che peggiora di nuovo tutto.
    Due settimane fa ho fatto delle infiltrazioni al cortisone e artrocentesi, dato che le tendenti multiple mi hanno provocato pure una sinovite con versamento. Il beneficio è durato circa 6 giorni, quando è ricominciato tutto. Mi hanno fatto ieri un'altra artrocentesi e sembra che non passi.
    Siamo al 56esimo giorno e non ce la faccio più.
    Cosa mi consigli oltre al riposo? Non ce la faccio davvero più, già mi spaventa solo il fatto di dover ricominciare praticamente da zero con la riabilitazione.

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