giovedì 2 gennaio 2014

All' Hôtel de Rambouillet......recensione di "Corro perché mia mamma mi picchia"






TITOLO: Corro perché mia mamma mi picchia
AUTORI: Giovanni Storti, Franz Rossi (prefazione di Giacomo Poretti)
CASA EDITRICE: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A, Milano
Collezione Strade blu
EDIZIONE: I edizione, ottobre 2013
PREZZO:16,50€ ( ebook disponibile)
PAGINE: 190.

"Corro perché mia mamma mi picchia" é un divertente e leggero libro scritto a due mani da Giovanni Storti, componente del celebre trio comico e dal suo amico Franz Rossi. I due autori si alternano nella scrittura delle loro storie di corsa, alcune vissute assieme, altre individualmente. Ogni avventura, esperienza e piccolo successo é raccontato con l'ironia e l'umiltá che ben si addice a due persone che sono in una fase matura della vita, con carriere ben avviate e che nutrono una forte e sincera passione per la corsa. Il libro non é pretenzioso ma ha il pregio di essere una piacevole lettura.
Si parte dal presupposto, condivisibile, che l'uomo si differenzia dagli altri esseri viventi in quanto ha il privilegio di coltivare le arti. l'arte é un esercizio del corpo o della mente, da un punto di vista pragmatico, inutile.
Così pure la corsa a piedi, senza una forte necessarietá pratica assorge al livello di arte.
In generale mi é piaciuto molto il loro definirsi "assaggiatori di corse", sono corridori onnivori, in quanto pur prediligendo i trail non si esentano dal cimentarsi anche su altri terreni e distanze, dalle campestri invernali alle maratone stradali alle gare in pista.
La corsa a piedi é uno strumento per far del bene al proprio corpo e creare un piú forte collegamento tra questo e la mente, per intessere durature relazioni sociali, per allenare la resilienza (l'addestramento per resistere alle difficoltá della vita attraverso la pratica sportiva) per scoprire nuovi mondi ed orizzonti, per assaporare forti emozioni e per, come dimostrano, far circolare un messaggio di solidarietá e pace. A tal proposito, particolarmente toccante é il racconto della maratona di Beirut, corsa dai due autori in sostegno di Emergency, e la frase urlata allo start dalla organizzatrice May El-Khalil :" Running can change the world" é qualcosa di particolarmente forte.
Le storie raccontate sono tante, ambientate in posti esotici o nel parco dietro a casa, nel freddo dell'islanda o nel caldo di Kuala Lampur, corse solitarie o corse in compagnia, di notte o di giorno con bello e cattivo tempo.
L'ironia e lo scherzo é sempre presente, ma non scade mai nel banale. Il libro, pur proponendo consigli, non pretende di essere un libro tecnico, ma é una summa di esperienze e di vita vissuta correndo.
Il mio giudizio é sicuramente positivo. É un libro facile e veloce da leggere ma che in alcune parti, ad esempio il racconto del Tor de Geants" é riuscito veramente a coinvolgermi.
Chiudo con una breve citazione :" Correre significa muoversi da un posto all'altro senza necessitá di altro che le tue gambe. Il movimento é vita. È scoperta. È avventura. La magia della corsa è tutta qui. Correre ti fa sentire vivo."

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